La Riserva include oltre 500 rocce istoriate, distribuite in 25 aree archeologiche; di queste, per ragioni di conservazione e tutela, solo alcune sono visibili e raggiungibili comodamente. Ogni percorso è in grado di offrire suggestioni e scenari unici per chi desidera addentrarsi nella magia dell’arte rupestre. Tutti i sentieri sono ben manutenuti e segnalati, le rocce istoriate sono affiancate da pannelli descrittivi in italiano e inglese.
La visita all’arte rupestre della Riserva inizia dal Museo di Nadro (che offre i servizi di biglietteria, accoglienza e centro informazioni) e prosegue in uno dei tre percorsi di visita, con accesso da Nadro di Ceto (per Foppe), da Cimbergo (per Campanine) e da Paspardo (per le sotto-aree di Plas – Capitello, In Vall e Sottolaiolo).
Foppe di Nadro
Dopo la visita al Museo Didattico, un antico viottolo acciottolato conduce dal cuore del centro storico di Nadro all’area archeologica di Foppe: qui troverete un susseguirsi di superfici fittamente istoriate, organizzato in un piacevole percorso ad anello immerso nel verde. Le incisioni di quest’area sono state realizzate in un lungo intervallo di tempo, dal V millennio a.C. fino all’Alto Medioevo; particolarmente importanti sono le figurazioni di armi dell’Età del Bronzo (II millennio a.C.) e i leggiadri guerrieri, riferibili alla fase di influenza etrusca della Media Età del Ferro.
All’ingresso dell’area istoriata è allestita un’area di sosta, attrezzata con zona picnic coperta, fontana e servizi igienici. Il pianoro terrazzato ospita tre ricostruzioni di abitazioni preistoriche.
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Campanine di Cimbergo
Dopo aver ritirato il biglietto presso il Museo di Nadro, raggiungere con mezzo proprio il sentiero di accesso all’area, ben segnalato sulla strada provinciale che da Nadro porta a Cimbergo (SP88).
Campanine è una vasta area, al centro della Riserva, caratterizzata da gradoni naturali con alte pareti rocciose alternati a pianori. Le ricerche archeologiche hanno individuato più di 100 rocce incise, di cui solo una dozzina sono incluse nel percorso di visita. L’area iniziò ad essere istoriata nel tardo Neolitico (fine del IV millennio a.C.) e fu momentaneamente abbandonata durante i secoli successivi (pochissime le incisioni del II millennio a.C.); il suo utilizzo riprese nell’ultimo millennio a.C. Qui è stata inoltre individuata una ricchissima e finora unica concentrazione di istoriazioni di età storica, eseguite dalla fine dell’epoca romana fino alla piena età moderna.
A circa 15 minuti dal punto di accesso, superata un’edicola sacra, s’incontrano le prime rocce inserite nel percorso di visita, corredate da pannelli turistico-didattici.
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Paspardo
Dopo aver ritirato il biglietto presso il Museo di Nadro, raggiungere con mezzo proprio il sentiero di accesso all’area, ben segnalato sulla strada provinciale che da Nadro porta a Paspardo (SP88). Tutte le aree di visita, comodamente raggiungibili a piedi dal paese, sono ben segnalate e ognuna è dotata di parcheggio pubblico gratuito.
A causa della sua considerevole estensione, l’area archeologica di Paspardo è suddivisa in numerose sotto-aree, ciascuna caratterizzata generalmente da soggetti unici o stili esecutivi non riscontrabili in altre aree rupestri della Media Valle. Fra le caratteristiche uniche di Paspardo si segnalano le eccezionali figure di guerriero (spesso di altezza superiore a un metro), la frequenza di raffigurazioni di ascia a lama espansa (Tarda Età del Ferro, III-I sec. a.C.), l’unica composizione monumentale dell’Età del Rame su parete rocciosa ad oggi nota e l’insolita frequenza delle rappresentazioni cosiddette “topografiche”.
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Allegati e link utili
Miniguida – Foppe di Nadro (download)