La giornata si divide fra una visita guidata alle rocce istoriate con l’analisi dell’arte rupestre e i laboratori didattici (Es. Tiro con arco preistorico, accensione fuoco, lavorazione argilla, creazione monile da conchiglia Cardium…)
Laboratori esperienziali di archeologia sperimentale

- Musica degli antenati:
Fin dall’alba dei tempi, la musica è emersa dal fondamentale bisogno umano di comunicare, celebrare riti religiosi, spaventare animali o nemici, fornire intrattenimento e coesione sociale. I primi suoni derivavano dall’imitazione della natura, seguiti dall’uso della voce e del corpo. Infine, si arrivò alla creazione di strumenti rudimentali, realizzati con materiali naturali come ossa, pietre e conchiglie, che possedevano sia un valore pratico che spirituale.
La Sala della Musica (Dedicata a Mariolina Zitta), accoglie un incredibile collezione di strumenti musicali preistorici ed etnici, qui i ragazzi sperimenteranno la comunicazione attraverso il suono, impareranno a collaborare ed ascoltarsi per creare un concerto naturale, ascolteranno il canto di conchiglie, sassi, ossa, corni e molto altro. Potranno immergersi nei suoni della natura ancestrale e creare a loro volta un vero e proprio concerto.
- Teatro delle origini:
Il teatro come metodologia didattica trasforma l’apprendimento in un’esperienza entusiasmante, promuovendo la creatività, lo sviluppo delle competenze sociali e relazionali (come lavoro di squadra, empatia e comunicazione), Il laboratorio migliora la conoscenza del sé e delle emozioni attraverso l’espressione corporea. Questa pratica, che va oltre la semplice rappresentazione finale, si basa su un processo collaborativo tra docente e studente, rendendo gli allievi protagonisti attivi del loro apprendimento e preparandoli alle sfide future. - Il dono del fuoco:
Il fuoco, la svolta nella vita dei nostri antenati, un dono degli dei? sicuramente una scoperta nata dalla attenta osservazione della natura e delle sue risorse. Il laboratorio di accensione del fuoco insegna le tecniche primitive (lo sfregamento o la percossine di pietre) usate dai nostri antenati; scopriremo gli elementi naturali fondamentali, come il nido, il fungo esca, quali pietre utilizzare o quali legni. L’esperienza pratica e coinvolgente permetterà ai partecipanti di comprendere l’importanza di questa scoperta e di cimentarsi con strumenti e materiali antichi.
- Tiro con arco preistorico
Il tiro con l’arco è un eccellente metodo di apprendimento perché sviluppa concentrazione, equilibrio, coordinazione oculo-manuale e capacità di apprendimento motorio attraverso una gestualità metodica e ripetitiva. Insegna a gestire gli errori, a fissare obiettivi e a procedere gradualmente, promuovendo al contempo disciplina, calma e pazienza. Questo sport può essere praticato da persone di ogni età, rafforzando corpo e mente e favorendo un senso di empowerment.
Nella preistoria l’arco era molto semplice, verrà affrontato da prima la realizzazione, come gli antichi riuscivano con pochi elementi naturali a creare uno strumento estremamente efficace, questo porta alla comprensione delle capacità e conoscenze sia tecniche che dei materiali dei nostri antenati. In un secondo momento si passerà alla pratica. In un mondo dove tutto si acquista in un negozio, il negozio degli antichi era la natura.
Laboratori di archeologia sperimentale
- Dai cereali al Pane:
Cosa mangiavano i nostri antenati? Scopriamo all’interno della riserva naturale quali alimenti spontanei potevano essere trovati e quali avevano imparato a coltivare. Il “laboratorio di panificazione preistorica” è un’attività didattica che simula il processo di produzione del pane nel Neolitico, partendo dalla macinazione manuale dei cereali con macina a pietra, alla creazione di un impasto di acqua e farina fino alla cottura su pietre roventi. Questo laboratorio da ai ragazzi l’immagine reale di come ci si alimentava un tempo, il lavoro di squadra unisce la classe per poter produrre la farina necessaria alla realizzazione di un pane, insegnando manualità e pazienza. - Creazione di cordame da piante palustri :
Giunco, carice, tifa, salice…Nel Neolitico, le corde venivano create dalle fibre di piante palustri o di altri vegetali (come corteccia, canapa o lino) attraverso tecniche di torsione e intreccio delle fibre, che venivano sfilacciate, ammorbidite e poi avvolte in direzioni opposte per formare un cordino resistente. Questo processo, che richiedeva abilità e pazienza, permetteva di ottenere filati sempre più spessi, utilizzati poi per la produzione di utensili, archi, reti da pesca e per legare il bestiame. Questo laboratorio darà la possibilità ai ragazzi di accrescere le capacità manuali e di coordinazione, ma soprattutto pazienza e concentrazione. Ogni partecipante creerà la sua cordicella per realizzare un braccialetto da mostrare con orgoglio ai genitori. - Laboratorio di tessitura :
Il “laboratorio di tessitura nel Neolitico” è un’attività didattica che ripercorre le origini e le tecniche di questa arte, permettendo ai partecipanti di sperimentare l’uso di strumenti come il telaio orizzontale, e di creare un braccialetto, apprendendo le basi dell’intreccio tra ordito e trama. Attraverso la scoperta dei materiali sia per la costruzione di un telaio che per la realizzazione di filati i ragazzi conosceranno un arte antica, incrementando le tecniche manuali che la concentrazione. - Dalla Terra al vaso:
La terra, ma quale terra? i partecipanti impareranno a riconoscere l’argilla, sperimenteranno le tecniche preistoriche come il colombino per creare piccoli manufatti!
L’osservazione dell’argilla della Valle Camonica mostrerà i materiali delle origini come i nostri antenati la raccoglievano e usavano. Il laboratorio aiuta i ragazzi a migliorare la manualità, aumenta lo spirito creativo e la comprensione della vita di un tempo. - Il Rame: sbalzo creativo:
II rame: il primo metallo lavorato dall’uomo. Questo materiale da sempre considerato di grande valore, continua a essere prezioso ancora oggi. In questo laboratorio, i partecipanti avranno l’opportunità di scoprire la storia di questo affascinante materiale. Utilizzando la tecnica dello sbalzo, creeranno un piccolo ciondolo ispirato alle immagini e ai simboli osservati durante la visita alle incisioni rupestri. - Dimostrazione di fusione e dimostrazione di forgiatura:
La “dimostrazione” della fusione nell’Età dei Metalli non riguarda una singola scoperta, ma il processo graduale mediante cui l’uomo imparò a estrarre metalli dai minerali e a modellarli attraverso il calore. L’avvio di questo processo è segnato dalla fusione del rame intorno al 4000 a.C.. L’uomo utilizzava forni, mantenuti a temperature elevate con l’uso di mantici, per riscaldare il minerale e fonderlo. Il metallo fuso veniva poi versato in stampi di pietra o argilla per dargli la forma desiderata, e successivamente poteva essere battuto a caldo per rifinirlo. In questa dimostrazione i ragazzi verranno coinvolti attraverso il racconto e la visione delle vaie fasi di lavorazione a comprendere tutti i passaggi che portano alla realizzazione di una moneta o di una piccola lama grezza.
L’alunno porta a casa il manufatto prodotto.