- Percorso semplice (non adatto ai passeggini e a persone con ridotte capacità motorie)
- Dislivello: 70m
- Tempo di visita: 2 ore e mezza
Dopo la visita al Museo Didattico, un antico viottolo acciottolato conduce dal cuore del centro storico di Nadro all’area archeologica di Foppe: qui troverete un susseguirsi di superfici fittamente istoriate, organizzato in un piacevole percorso ad anello immerso nel verde. Le incisioni di quest’area sono state realizzate in un lungo intervallo di tempo, dal V millennio a.C. fino all’Alto Medioevo; particolarmente importanti sono le figurazioni di armi dell’Età del Bronzo (II millennio a.C.) e i leggiadri guerrieri, riferibili alla fase di influenza etrusca della Media Età del Ferro.
All’ingresso dell’area istoriata è allestita un’area di sosta, attrezzata con zona picnic coperta, fontana e servizi igienici. Il pianoro terrazzato ospita tre ricostruzioni di abitazioni preistoriche.
Su questo percorso segnaliamo: R. 1, 6, 4, 21, 22, 23, 28, 24, 36, 26-27, 29, 35, Riparo II
Percorso di visita
DISTANZA: A/R 2,8 Km
ALTITUDINE: Max 500 – Min 430
DISLIVELLO: 70 m
TIPO DI STRADA: Sentiero escursionistico non asfaltato
LIVELLO DI DIFFICOLTÀ: Facile
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Tour Virtuale
Foppe R1
Superficie non troppo estesa e ben levigata dall’azione glaciale. Presenta in basso numerose figure di oranti, talvolta affiancate da cerchi (disco solare?), mentre la parte superiore conserva una notevole concentrazione di figure dell’Età del Ferro, costituita soprattutto da antropomorfi armati, a fianco dei quali compare anche un’elegante raffigurazione di cervo maschio. Interessanti le croci cristiane sul margine sinistro del pannello preistorico, segno indiscutibile dell’ininterrotta attività incisoria delle genti camune anche in piena epoca cristiana.
Foppe R6
Una delle superfici istoriate più ricche e famose dell’intera Valcamonica. La quasi totalità delle incisioni è stata realizzata durante l’Età del Ferro (I millennio a.C.) e testimonia l’apice artistico raggiunto dalle genti camune in questo periodo. Oltre ai guerrieri sono ampiamente rappresentati vari temi assai caratteristici, fra cui numerose figure di capanna e, soprattutto, centinaia di impronte di piede. Il significato di queste ultime è stato messo in rapporto con i rituali d’iniziazione delle classi guerriere aristocratiche, ma potrebbe anche rappresentare una forma di ex-voto, secondo quanto noto per esempio anche nel mondo romano. Numerose anche le figure di uccello, un tema ricorrente nell’area di Foppe di Nadro, mentre nella parte bassa si notano alcune raffigurazioni eccezionali, fra cui due stelle a cinque punte, iscrizioni in alfabeto camuno (variante dell’alfabeto nord-etrusco) e due scene di lotta (duello armato e pugilato), che ricordano analoghi temi presenti nella coeva arte italica (bronzetti retici, arte delle situle reto-veneta, pitture etrusche).
Foppe R4
Piccola superficie densamente istoriata, nella quale prevalgono raffigurazioni di armi dell’Età del Rame (3300 – 2200 a.C.) e dell’Antica Età del Bronzo (2200 – 1800 a.C.). Si tratta per la maggior parte di figure di pugnali, incisi quasi a grandezza naturale. La dovizia di particolari ne consente il confronto con analoghe sagome incise sulle statue-stele e sulla vicina Roccia 22. Esemplari simili, a lama triangolare in rame e con pomolo semilunato o semicircolare, sono stati trovati dagli archeologi durante gli scavi che hanno interessato la necropoli di Remedello (BS) all’inizio del XX secolo. Alcune figure, dalla lama più stretta e allungata, suggeriscono invece una collocazione cronologica all’inizio del II millennio a.C. Una coppia di duellanti sulla sinistra appartiene invece, secondo E. Anati, al periodo di transizione fra Età del Bronzo ed Età del Ferro (1200 – 1000 a.C. circa).
Foppe R21
Superficie di modeste dimensioni, incisa con numerose figure di oranti e rari pugnali di tipo remedelliano. Si segnalano: un insieme scenico con antropomorfi schematici intervallati da coppelle (una cerimonia?), che richiama, nella composizione ma non nella forma, analoghi esempi presenti sulle statue-stele camune della Tarda Età del Rame (2400-2200 a.C. circa). Attira l’attenzione una grande figura dalla classica foggia a orante armato con elmo crestato, scudo e spada molto stilizzati.
Foppe R22
La Roccia 22 è fondamentale per lo studio del periodo compreso tra la fine del IV e l’inizio del II millennio a.C.: una delicata e fondamentale fase che, in Europa Occidentale e in Italia, vede l’arrivo e poi il consolidarsi di metallurgia e agricoltura. La superficie mostra una doppia scena di aratura, che ancora una volta rimanda alle composizioni presenti sulle statue-stele e in maniera analoga si trova associata ad un insieme di pugnali con lama triangolare e pomo semilunato (in alcuni casi adorno di piccole borchie).
Foppe R23
La superficie, vasta ed allungata, è la naturale continuazione morfologica della Roccia 22. La porzione rivolta a sud-est mostra una rara composizione di figure di ascia, confrontabili con armi dello stesso tipo datate all’Antica Età del Bronzo (2200 – 1800 a.C.). Nel settore basso si legge un’iscrizione in alfabeto camuno (o “di Sondrio”), variante centro-alpina di un alfabeto nord-etrusco. L’iscrizione, destrorsa, mostra la caratteristica “Z” camuna ad alberello e la “A” capovolta e si legge “ZAZIAU”. L’introduzione della scrittura in Valcamonica può essere collocata attorno al V sec. a.C.
Foppe R28
Piccola roccia montonata, naturale prosecuzione della R22-23, da cui è separata da una profonda fatturazione. La parte sommitale presenta un’area con caratteristiche fratture e sfogliature, imputabili all’accensione di fuochi, delimitata da curate e grandi coppelle. Sono presenti aree martellinate di tipo topografico, scene di aratura, due pugnali (uno ascrivibile all’Età del Rame e uno all’Età del Bronzo). A varie fasi dell’Età del Ferro risalgono invece alcune figure di armati, una scena di caccia al cervo, un cervo cavalcato, un’ascia a lama quadrangolare, un bovino dalla raffinata fattura, figure di costruzioni.
Foppe R24
Ampia e levigata superficie con istoriazioni distribuite in quattro settori principali. Nella parte centrale, appena al di sopra della passerella, sono state incise numerose figure di capanna (circa 30), dal probabile valore simbolico, rappresentate in dimensioni e tipologie differenti e anch’esse attribuibili all’Età del Ferro. Nella parte mediana, appena al di sotto della passerella, sono localizzate molte figure dell’Età del Ferro (I millennio a.C.), tra cui un personaggio con lunga veste e flauto, numerosi guerrieri in duello, armati “danzanti” con casco raggiato e rosa camuna. Parzialmente sottoposte alle figure a martellina si notano molte incisioni a tecnica filiforme, fra cui numerose iscrizioni e due serie alfabetiche complete, pugnali tipo Introbio – Lovere (II sec. a.C. – I sec d.C.), reticoli, ecc.
Foppe R36
Piccola superficie densamente istoriata in diverse fasi dell’Età del Ferro (I millennio a.C.). Di particolare interesse una dinamica ed elegante figura di arciere, una figura di cerbiatto e una scena aneddotica sull’estremità superiore, in cui compare un personaggio che sembra appoggiarsi a un bastone. Antropomorfi, animali, impronte di piede e alcune costruzioni completano il quadro delle figure a martellina, a cui si affiancano alcuni filiformi.
Foppe R26-27
Il complesso roccioso denominato R26-27 costituisce una delle massime concentrazioni d’arte rupestre dell’area ed è fra le maggiori rocce incise dell’intera Valcamonica: la quantità di figure incise rientra nell’ordine delle migliaia, sparse su una roccia emergente per decine di metri quadrati e caratterizzate da un’attività istoriativa che copre un arco cronologico molto lungo, dal Neolitico all’Età del Ferro.
La parte più orientale, denominata R26, si caratterizza per l’abbondanza delle asce a lama quadrangolare (VII-V sec. a.C.), tema non frequentissimo a Foppe di Nadro e invece comune nella soprastante area di Campanine. La R27, ossia la porzione più occidentale della superficie, è interessata da numerose figure della Media e Tarda Età del Ferro, fra cui molti armati e personaggi in duello, canidi, cervidi, il cosiddetto “tempio di Nadro” (una complessa raffigurazione di costruzione con numerosi simboli annessi), cerchi concentrici, palette, impronte di piede e altri segni geometrici, in particolare nella sezione A (a ridosso della passerella). Fra le varie peculiarità della superficie spicca la figura del grande cavallo con cavaliere e scudiero, che testimonia la straordinaria importanza attribuita alla cavalcatura durante l’Età del Ferro e sembra evidenziare anche una differenziazione precisa dei ruoli nella distinzione fra cavaliere, armato di scudo e lancia (un princeps camuno?), e “scudiero”, che porta la lancia del cavaliere e, appiedato, ne conduce il destriero.
Altre raffigurazioni di grandissimo interesse della R26-27 sono la scena del cosiddetto “Idolo Farfalla”, in cui un orante alato sembra volteggiare sopra un secondo orante, e il pannello con figura umana posta di fronte a sette cani nella porzione centrale. Sparse qua e là si trovano concentrate altre figure o temi specifici, fra cui alcuni cavalli “a corpo aperto”, uccelli simili a quelli delle R5, 6 e 7, un nodo di Salomone graffito, numerose asce a lama quadrata.
Foppe R29
Grande affioramento roccioso che costituisce la prosecuzione a sud della R27. Le incisioni si distribuiscono su diversi pannelli, creati dall’accidentata morfologia della sua superficie. Alcuni temi, come le figure umane schematiche in duello e i cani, si riallacciano alle contigue scene presenti sulla R27, mentre altri elementi rappresentano un vero e proprio unicum. Si ricorda qui in particolare una figura a svastica, una rosa camuna con lobi “chiusi”, un’iscrizione in caratteri latini (“SCRB/LVCIVS”), una scena d’aratura con equidi e aratore realizzato in forma di orante schematico. Di particolare interesse anche un pannello con due capanne associate a cerchi raggiati e un paio di impronte di piede con dettaglio delle dita. La roccia è stata frequentata per quasi tutto il ciclo istoriativo camuno, dal Neolitico all’Età Romana, con un picco d’istoriazione durante l’Età del Ferro.
Foppe R35
Situata al centro di un’ampia area pianeggiante a ridosso della parete rocciosa che demarca il confine orientale dell’area, la R35 si caratterizza per l’insolita densità delle figure e per la particolare insistenza su temi quali le figure umane schematiche (“oranti”), i cani e le “palette”. Mentre le prime due categorie di figure sono ben rappresentate in tutta Foppe di Nadro e si ritrovano numerose anche sulle vicine R27 e R29, le “palette” sottolineano l’eccezionalità della superficie, rendendo ancor più evidente l’assenza di altri temi “classici” quali le capanne o le impronte di piede.
Da notare la precisa distribuzione dei segni sulla superficie, che sembra suddividere lo spazio in aree tematiche, e la presenza di numerose coppelle, alcune delle quali attentamente disposte a formare una sorta di “cometa”. La superficie è stata istoriata in un periodo compreso fra il Neolitico e l’Età del Ferro.
Riparo II
Scavo archeologico condotto dal Centro Camuno di Studi Preistorici fra il 1977 e il 1979, che ha rivelato diversi strati di antropizzazione e di utilizzo del sito come riparo temporaneo e luogo di deposizione sepolcrale. Gli strati più superficiali hanno rivelato strutture dell’Età del Ferro, frammenti di ceramica e resti ossei di animali. A 35 cm di profondità è stata rinvenuta la sepoltura di un giovane risalente all’Età del Rame, corredata da una collana di lunette di osso, denti forati di canide e cervide, perline di conchiglie e strumenti in selce. Il livello più antico ha restituito tre strumenti litici di grandi dimensioni, attribuibili alle fasi finali del Paleolitico.
Allegati e link utili
Miniguida all’arte rupestre di Foppe di Nadro (download)
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